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SALUTE DEL CANE La proteinuria nel cane, quando nelle urine sono presenti le proteine



La proteinuria è una patologia che interessa l'apparato urinario del cane. Per una corretta diagnosi della proteinuria nel cane bisogna considerare tre fattori fondamentali che sono: la localizzazione, la persistenza e la portata.
Per localizzazione si intende l’individuazione del sito e del meccanismo di azione della malattia. Per localizzare efficacemente la malattia sono necessari l’esame completo delle urine, la coltura e gli esami ematologici.
Per persistenza, invece, si intende la durata nel tempo della proteinuria, ovvero per quanto tempo persistono le proteine nelle urine. Generalmente viene valutato lo stato in 3 volte, distanziate ciascuna di 2 settimane.
Con il termine portata, infine, ci si riferisce al calcolo delle proteine perse. Tale calcolo viene effettuato attraverso strisce reattive e tramite il calcolo del rapporto tra proteine e creatinina urinaria.
La diagnosi di proteinuria è fondamentale per individuare e prevenire eventuali malattie renali. La presenza di proteine nelle urine viene rilevata essenzialmente tramite l’utilizzo di strisce reattive. Gli esami clinici dovrebbero essere effettuati periodicamente sia in soggetti a rischio sia in soggetti sani.

Tipologie di cani affetti da proteinuria
Non sempre le malattie renali come la nefropatia cronica sono diagnosticabili in tempo. In alcuni pazienti le disfunzioni renali possono essere del tutto asintomatiche e per questo una corretta diagnosi di proteinuria può risultare molto utile per diagnosticare in tempo una patologia renale.
Inizialmente le patologie renali sono asintomatiche e cominciano manifestare i primi sintomi solo quando giungono a uno stato avanzato e quando spesso non c’è più nulla da fare.
I cani affetti da nefropatia cronica si dividono in tre gruppi principali:
- quelli con nefropatia visibile progressiva,
- quelli con nefropatia stabile e subclinica
- quelli con nefropatia indefinibile, stabile e subclinica.
Negli ultimi due casi la malattia renale c’è ma non si manifesta e il decorso è stabile per lungo tempo, salvo poi degenerare velocemente portato il soggetto alla morte. Nel primo caso, invece, si è già in presenza di una diagnosi tardiva e di una malattia già in stato avanzato. Nel caso di cani con comprovata cronicità della patologia, è opportuno eseguire dei test con intervalli regolari e al massimo ogni 6 mesi.

Conseguenze della proteinuria nel cane
La proteinuria nella maggior parte dei casi è del tutto asintomatica, ma, in alcuni casi può manifestarsi con gonfiore alle gambe o all’addome, diretta conseguenza della ritenzione idrica; con la presenza di sangue o pus nelle urine. Le urine dei soggetti affetti da questa malattia hanno una maggiore consistenza e possono apparire schiumose. Controllare periodicamente le urine del cane può essere molto utile per individuare sul nascere malattie e patologie renali gravi e spesso la percentuale di proteine in esse contenuta è un campanello d’allarme da non sottovalutare.

Risultati dei test per diagnosticare la proteinuria canina
I test possono dare dei risultati variabili. Se nella striscia reattiva è presente un valore maggiore/uguale a 1+, si deve procedere subito con un calcolo del rapporto PU/CU. Non è consigliabile attendere più di 3-4 settimane per questo rapporto e si deve ripetere la striscia per verificare se la proteinuria è persistente.
Quando la striscia reattiva indica delle tracce di proteine è consigliabile eseguire nuovamente il test dopo 3-4 settimane ed eseguire il calcolo del rapporto PU/CU nel caso risultasse ancora presente la proteinuria.
Quando, invece, la striscia da un risultato negativo, questa esclude la presenza di proteinuria ma è da considerare sempre la presenza di microalbuminuria e per tanto fare adeguati test per escludere o confermare la presenza.
 


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