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SALUTE DEL CANE La cheratocongiuntivite del cane, cosa fare e quali cure seguire



La Cheratocongiuntivite secca nel cane (KCS) è un’infiammazione degli occhi molto frequente nei nostri amici a quattro zampe. Interessa principalmente la cornea e la congiuntiva. Questa patologia comporta un progressivo essiccamento della cornea, come conseguenza di un’erronea composizione del film lacrimale, con tutta una serie di problemi e di disagi per l’animale. Nei cani affetti da Cheratocongiuntivite il film lacrimale (spesso circa 0,01 mm) presenta una carenza della componente acquosa che dovrebbe idratare e drenare l’occhio.
Il film lacrimale è prodotto dalla ghiandola lacrimale principale e da quelle accessorie ed ha il compito evitare che l’occhio si secchi. L’essiccamento è alla base dell’infiammazione della cornea e della congiuntiva.

Cause della cheratocongiuntivite secca del cane
La Cheratocongiuntivite può essere congenita ed ereditaria. In questi casi si riscontra nei soggetti affetti un’anomala innervazione della ghiandola lacrimale che - di conseguenza - produce anomalie nella composizione del film lacrimale.
Le razze più esposte a questa infiammazione – che nella maggior parte dei casi interessa entrambi gli occhi – sono il Bassotto, il Cavalier King Charles Spaniel e il West Highlander Terrier. La KCS canina, inoltre, può essere la conseguenza di lesioni traumatiche o infiammazioni croniche delle ghiandole lacrimali con conseguente alterazione del film lacrimale. Anche le dermatiti atopiche e le alterazioni delle ghiandole sebacee possono favorire l’evaporazione dello strato liquido del film lacrimale e il conseguente essiccamento dell’occhio.

Sintomi della cheratocongiuntivite secca canina
Tra i sintomi più frequenti di questa infiammazione c’è la congiuntivite muco purulenta, la lacrimazione assente, il pelo bagnato nella zona intorno agli occhi e la perdita di lucentezza della cornea e della congiuntiva che appaiono opache e spente.

Diagnosticare la cheratocongiuntivite secca nei cani
La Cheratocongiuntivite secca può essere diagnosticata dal veterinario che effettuerà una serie di accertamenti e di esami diagnostici. Tra gli esami specifici nei casi sospetti di KCS c’è il test di Schirmer. Se i valori del test dovessero risultare medio-bassi allora significherebbe che il cane ha contratto la malattia. Una volta diagnosticata bisogna, quindi scoprire la causa dell’infiammazione per individuare la terapia più adatta.

Curare la cheratocongiuntivite secca nel cane
In base allo stadio della malattia il veterinario deciderà quale terapia prescrivere. Di fronte ad una fase acuta dell’infiammazione occorrerà utilizzare dei mucolitici per risolvere il problema dello scolo mucopurulento e sottoporre il cane a frequenti lavaggi oculari. Può essere necessario anche applicare una pomata e delle lacrime artificiali. La Ciclosporina è il farmaco più utilizzato per la cura di questo tipo di infezione poiché agisce sulla ghiandola lacrimale favorendone la rigenerazione. Nei casi più gravi il veterinario potrebbe decidere di sottoporre il cane a un intervento chirurgico con la trasposizione del dotto parotideo. Si tratta, comunque, di un intervento molto raro poiché comporta numerosi effetti collaterali non del tutto prevedibili. Nei casi d’infiammazione dovuta a un problema di tipo dermatologico, l’unica soluzione è rappresentata, invece, dall’eliminazione della causa scatenante. In questo caso, quindi, s’interviene sulla pelle cercando di migliorarne la qualità e l’idratazione, agendo in particolare sulla zona delle palpebre.


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