NEWS Treviso: nascerà l'assistenza sociale per gli animali domestici
Una nuova figura professionale nascerà a Treviso, una città con oltre 42.000 animali domestici dichiarati nel censimento:l'assistente sociale. Il suo compito sarà quello di valutare le condizioni degli animali nei casi in cui vengono fatte delle denunce e di intervenire dove ce ne fosse bisogno.
Sono 42 mila gli animali da compagnia censiti a Treviso che, nei censimenti, appaiono solo di striscio. Sono più piccoli (spesso) e più affettuosi (sempre), e hanno bisogno di essere tutelati nel momento in cui il padrone non ha più possibilità di prendersi cura di loro. È partito a Palazzo Rinaldi, in sordina ma con una squadra di operatori e professionisti, l’Ufficio Animali.
In termini amministrativi, prende in carico tutta la normativa e le casistiche burocratiche e sanitarie per tramutare le domande in proposte e risposte. Una sorta di organizzazione nella marea legislativa che si occupa degli animali di affezione, selezionando le migliori pratiche trevigiane e nazionali per farne un progetto unico, esteso e capace di cogliere tutte le sfumature. Ma nel concreto, è qualcosa di simile a un’assistente sociale per i pelosi da compagnia trevigiani. Si procederà a una schedatura di tutti i cani e gatti che vivono, con i loro umani, in situazione di degrado o di difficoltà sociale ed economica: per ognuno di loro verrà compilato un fascicolo che indica l’età del cane o del gatto, la rete familiare esistente, la situazione del proprietario in caso sia un anziano solo con problemi di salute o una persona in indigenza economica. Inoltre, verranno verificati i piani di vaccinazione, sterilizzazione e inserimento dei microchip di riconoscimento: l’assistente sociale che, durante la visita, viene a sapere del mancato adempimento, può segnalare all’Ufficio Animali e richiedere un intervento. L’obiettivo del Comune è di trovare fondi per realizzare questi servizi al minor costo possibile.
Già in campagna elettorale il sindaco Mario Conte aveva ipotizzato di ricorrere a un servizio in aiuto degli animali d’affezione. Dopo l’ordinanza sui botti di fine anno, rinnovata per difenderli dai fuochi pirotecnici di mezzanotte, e dopo il via libera dato agli animali (salvo regolamenti o museruole d’ordinanza) negli uffici comunali, arriva un altro tassello dell’attenzione ai cuccioli di casa. Del progetto si è occupato l’assessore all’ambiente Alessandro Manera, che più volte in questi mesi aveva dimostrato interesse all’argomento. Sono cittadini trevigiani particolari, chiaro, ma non hanno mai avuto attenzioni. Ora, cani gatti e padroni possono avere un supporto reale.
Fondamentale è anche capire di cosa non si occuperà, per non incorrere in fraintendimenti: di deiezioni canine nelle strade e sulle colonne, ad esempio; di latrati fastidiosi che creano disturbo nel palazzo; di tutto ciò di cui si è occupata e continua ad occuparsi la polizia locale. Non sarà un istituto di difesa degli animali, nell’ottica di intervenire nei casi di maltrattamenti, ma di difendere le bestiole e studiare la normativa per salvaguardare il loro benessere, questo sì. Il tavolo di lavoro è composto dal comandante dei vigili (o suo delegato), da un operatore dei servizi sociali, un dipendente del settore ambiente, il presidente dell’Ordine dei Veterinari e un delegato dell’Enpa, il vincitore del bando di gestione del canile municipale; il prossimo passo sarà inserire anche l’Ulss 2, già interessata attraverso i veterinari.
corrieredelveneto.corriere.it
Questo articolo è a titolo informativo. Per qualunque approfondimento rivolgiti ad un medico veterinario e/o ad un addestratore certificato.
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