SALUTE DEL CANE La broncopneumopatia del cane, quali sono i sintomi e come si cura
La broncopneumopatia eosinofilica (EBP) o infiltrati polmonari eosinofilici è una delle patologie polmonari che colpiscono il cane.
Gli Husky e i Malumute sono le razze più colpite da questa patologia, si ammalano prevalentemente le femmine e i soggetti di giovane età., ma può svilupparsi anche in altre razze soprattutto di grossa taglia ed in altre fasce di età.
Sintomi della broncopneumopatia nel cane
I sintomi che presenta un cane malato sono caratterizzati da dispnea, tosse con espettorazione e intolleranza all'esercizio che compaiono anche in soggetti che sono in buone condizioni; il 50% dei casi presenta anche scolo nasale.
Cause della broncopneumopatia del cane
Non è stata ancora del tutto chiarita come si sviluppa la malattia; si sospetta che le cause che scatenino questa patologia siano i miceti, i parassiti, le muffe, alcuni farmaci e i batteri.
Diagnosi per la broncopneupatia canina
La diagnosi si basa sulla presenza e sulla ricorrenza dei sintomi e sulla risposta a terapie cortisoniche già effettuate.
La diagnosi sicura della malattia verrà effettuata dopo aver eseguito vari esami clinici che comprendono una valutazione ematobiochimica, le radiografie del torace che mostrano un infiltrato interstiziale medio o grave con un infiltrato peribronchiale e infiltrati alveolari.
Ma si può avere una diagnosi definitiva e precisa con la broncoscopia che evidenzierà un abbondante secreto di colore giallo-verde e un ispessimento della mucosa con possibili lesioni di forma polipoide. Inoltre il lavaggio bronco alveolare (bal) e i brushing bronchiali evidenzieranno un'intensa eosinofilia e lo stesso quadro può essere evidenziato anche nelle biopsie bronchiali.
Vanno sicuramente esclusi, nel cane, con esami specifici la filariosi cardiopolmonare e altri parassiti polmonari, con esame delle feci a fresco e con la tecnica di arricchimento larvale di Baerman.
Curare la broncopneumopatia dei cani
La Terapia per la broncopneumopatia consiste nel somministrare prednisolone 1 mg/kg/ al giorno per una settimana e poi a giorni alterni per un altra settimana.
E' consigliabile di non abbandonare mai la terapia di mantenimento per evitare recidive che purtroppo capitano quasi sempre e potrebbero portare alla somministrare di nuovo farmaci ad alto dosaggio.
Di solito i risultati della terapia sono molto buoni e si osserva la scomparsa della tosse e della dispnea già nella prima settimana di cura; nei casi in cui è presente lo scolo nasale la risposta è meno brillante quindi spesso si associano antibiotici con elevata carica batterica.
Rifacendo una nuova radiografia si noterà un forte miglioramento anche se la completa normalità clinica e radiologica è rara.
Questo articolo è a titolo informativo. Per qualunque approfondimento rivolgiti ad un medico veterinario e/o ad un addestratore certificato.
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