Partiamo dal presupposto che la vista per il cane non è un organo fondamentale perché la sua “visione del mondo” è esplorata tramite altri sensi come l'udito e l'olfatto. Infatti per il cane è molto più importante poter annusare un altro cane che vederlo.

 

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Questa premessa è importante per capire che il cane di fronte allo specchio non potrà capire davvero che il cane riflesso è lui stesso perché questo vorrebbe dire che è in grado di fare delle connessioni tali da avere coscienza del proprio “io”

 

La mente, per capire il proprio riflesso, necessita di ragionamenti complessi che il cervello del cane non è in grado di fare. Il cane è molto intelligente ma la coscenza del proprio io è attiva solo in pochissimi animali: l'uomo, le grandi scimmie e stranamente anche la gazza ladra mentre il gorilla, per esempio, non è in grado di fare questa correlazione.

 

Facendo un esempio concreto, il bambino impara a riconoscere la propria immagine nello specchio solo intorno ai 18 mesi di vita perché le sue connessioni intellettive hanno avuto modo di svilupparsi a sufficienza. Prima non avrebbe le competenze neurali per capire che quello che vede è lui stesso. 

 

Quindi un cane che si pone di fronte allo specchio è probabile che potrà avere una reazione, ma non è una reazione di riconoscimento di se stesso.

 

E' probabile che il cane veda semplicemente un altro cane e la sua reazione sarà proporzionata a quello che vede. Potrebbe reagire abbaiando se “riconosce” un cane nemico oppure può avere altre reazioni a seconda di come veda il cane di fronte a se.

 

 

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