NEWS I cani di Fukushima soffrono ancora lo stress del terremoto e dell'abbandono degli umani
Dopo la tragedia del terremoto che ha colpito il Giappone, i cani di Fukushima sono quelli che stanno ancora subendo i postumi dello stress. Tra le cause il possibile senso di smarrimento dopo la perdita del contatto con gli umani.
Non è consolante ma, allo stesso tempo, è importante sapere che i cani di Fukushima non sono più cani "normali". Non fanno le feste, non accolgono con gioia chi porta loro da mangiare, non reagiscono con diffidenza agli estranei. Sembrano pervasi da uno stato di apatia incontrollabile. Le motivazioni di questo comportamento anomalo possono essere diverse. E' logico pensare, immediatamente, alle conseguenze delle radiazioni.
Fukushima ha vissuto una delle catastrofi più gravi del pianeta con il terremoto devastante del marzo 2011. E, dopo il terremoto, i gravissimi problemi alla centrale nucleare che hanno determinato non solo la fuoriuscita materiali altamente tossici, ma anche l'allontamento da tutta l'area di ogni abitante.
Proprio la scomparsa degli umani, la sensazione di solitudine e abbandono possono aver giocato un ruolo importante nel cambiamento complessivo delle abitudini dei quattrozampe. Non si tratta di qualche animale, si stima che nell'area vivessero e continuino a vivere ancora oggi quasi 6.000 animali tra quelli che erano randagi e quelli che hanno perso le loro famiglie.
Di questi cani si è occupata una ricerca pubblicata, qualche giorno fa, su Scientific Report. Gli scienziati dell'Università di Azabu di Samigahara, nei pressi di Tokyo, hanno avviato uno studio sistematico sui 5.800 animali di quella zona. E hanno accertato che, paragonati ad altri cani residenti in aree diverse, questi presentano un livello di stress dieci volte superiore.
Non solo i cani di Fukushima sono più mansueti e meno diffidenti nei confronti delle persone che non conoscono, ma non mostrano alcuno stimolo a compiacere gli umani amici, sono restii a farsi addestrare e non manifestano alcuna forma di attaccamento nei confronti di quanti, portando loro cibo e prestando attenzioni, cercano di aiutarli.
Gli studiosi hanno effettuato analisi dei livelli di cortisolo, ormone dello stress, contenuto nelle urine dei cani e hanno valutato gli animali sulla base di test comportamentali. Hanno così stabilito che, nonostante sia passato tempo dalla tragedia che ha segnato il Paese, il tasso di stress dei quattrozampe della zona non si è abbassato. Le spiegazioni che la scienza fornisce non sono univoche: a determinare questo stato di ansia potrebbe essere stata l'esperienza devastante del terremoto oppure il deserto che si è creato, in quella zona, dopo l'allontanamento degli esseri umani.
di Lorenzo Gallitto - http://qn.quotidiano.net
Questo articolo è a titolo informativo. Per qualunque approfondimento rivolgiti ad un medico veterinario e/o ad un addestratore certificato.
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