COMPORTAMENTO DEL CANE Educare il cane: il comando NO
Imparare ad impartire il comando no è un passaggio piuttosto delicato nella preparazione di quello che sarà il legame di relazioni e autorità tra un padrone e il proprio cane. E’ uno dei passi principali per educare il cane ad ubbidire e a seguire le regole di “casa”.
Quando utilizzare il comando NO
Il comando no deve essere dato secondo i dovuti tempi. Questo significa che l’azione che si vuole bloccare deve essere nelle intezioni del cane ma essa non è ancora stata compiuta.
Un errore, sulla scelta dei tempi del comando no, potrebbe essere rappresentato dall’anticipazione del comando. In pratica se si utilizza il comando con tempistiche sbagliate, il padrone potrebbe dire No ad un’azione che non ha nulla di sbagliato. Questo provocherebbe una confusione nel cane.
Oppure nel caso in cui il comando sia dato prima che l’azione venga compiuta ma troppo tardi rispetto alla possibilità del cane di non compierla, non si potrebbero evitare i danni temuti dal padrone.
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Come usare il comando NO
Quali sono dunque le caratteristiche di tale comando, affinché venga ben assimilato dal cane e impartito nella maniera più opportuna dal suo padrone?
Proviamo a descrivere le condizioni in cui deve essere insegnato il comando no.
Innazitutto il comando no viene dato a qualsiasi età e indipendentemente dalla razza e dal grado di educazione del cane.
Il comando no deve essere impartito ogni volta che il cane sta per compiere un’azione indesiderata e può essere dato da tutti i componenti della famiglia che si trovano presenti in quella situazione.
Il cane deve essere guardato negli occhi e può apprendere adeguatamente se il blocco dell’azione indesiderata viene simulato dal suo padrone.
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La strategia corretta per far funzionare il comando NO
Esiste una semplice procedura da seguire per far apprendere al proprio cane il comando no.
Innazitutto occorre procurarsi un oggetto familiare al cane oppure un boccone molto appetibile. Qualora l’oggetto non susciti l’interesse del cane deve essere cambiato.
Il cane va richiamato all’attenzione mentre è distratto a fare qualcos’altro e il modo per richiamarlo è mostrandogli l’oggetto in questione. Se possibile va fatto mettere seduto.
Bisogna poi far annusare l’oggetto al cane invitandolo ad appropriarsene ma proprio nel momento in cui sta per prenderlo occorre pronunciare il comando No, seppur in tono non brusco.
Immediatamente va ruotata la mano che contiene l’oggetto, così da mostrare il dorso, se il cane tenta comunque di prenderlo nuovamente occorre impartire il secondo comando No.
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Questo esercizio va ripetuto almeno due volte consecutive nell’arco di pochi minuti, così che sia appreso con maggiore facilità. Infine il cane va lasciato libero di impossessarsi dell’oggetto desiderato e rasserenato con un “bravo”.
L’esercizio va ripetuto anche due volte al giorno man mano che il cane diventa sempre piu’ responsabile nei confronti del comando impartito, fare attenzione però a non annoiare il cane, rischiando di fargli perdere l’interesse e quindi annullare gli effetti positivi dell’esercizio stesso.
Il comando No quindi interrompe un’azione che il padrone ritiene indesiderata, ma quando si dà, occorre impartire immediatamente anche un comando alternativo, cosi’ da poter indicare una nuova direzione di comportamento al cane, il quale alla fine va sempre premiato con una parola e una dimostrazione di gentilezza e affetto.
Ad esempio, se il cane sta per attraversare la strada ed è in arrivo un’auto, il padrone può dare il comando No per poi richiamare l’attenzione del cane con il comando “vieni” e, una volta vicino il cane deve essere rassicurato che abbia seguito il giusto ordine.
Questo articolo è a titolo informativo. Per qualunque approfondimento rivolgiti ad un medico veterinario e/o ad un addestratore certificato.
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