SALUTE DEL CANE Avvelenamento da arsenico nel cane, sintomi e cure appropriate
L’arsenico è un potente veleno che, se ingerito in quantità massicce, porta rapidamente alla morte del cane. I casi di avvelenamento da arsenico sono molto rari e quasi sempre accidentali. L’arsenico, infatti, si può trovare nelle esche per gli scarafaggi e le formiche prodotte prima del 1989 e nei farmaci utilizzati per la cura della filaria.
Nel primo caso l’avvelenamento è causato dall’ingestione accidentale di un’esca, mentre nel secondo caso è dovuto a un sovraddosaggio del farmaco. La dose letale è pari a 1 mg per ogni chilo di peso corporeo.
Organi colpiti dall’avvelenamento da arsenico nel cane
Gli organi che vengono colpiti dall’avvelenamento da arsenico sono l’intestino, il fegato e i reni.
Il tratto gastrointestinale è il primo a essere danneggiato, tanto che la prima reazione all’avvelenamento è il vomito che serve a ridurre la quantità di veleno presente in corpo. Se non si interviene subito il veleno coinvolge anche il fegato e i reni, portando ad una morte veloce dell’animale. Scopri come indurre il vomito al cane
Sintomi dell’avvelenamento da arsenico nei cani
In caso di ingestione di dosi elevate di arsenico si ha un’immediata reazione da parte dell’organismo, con la comparsa dei sintomi in pochi minuti e il sopraggiungere della morte dopo poche ore. In caso di ingestione di modeste quantità di veleno le probabilità di morte sono molto basse. Tra i sintomi più evidenti nei casi di avvelenamento da arsenico ci sono: il vomito, la diarrea, i dolori addominali, la debolezza, l’andatura barcollante, la disidratazione e nei casi più gravi, l’insufficienza renale ed epatica che portano al collasso dell’animale.
Diagnosi del cane avvelenato dall’arsenico
Diagnosticare un caso di avvelenamento da arsenico nei cani non è molto semplice poiché, a differenza dell’uomo, negli animali il veleno non si deposita nei capelli o sotto le unghie e quindi dai test comunemente effettuati in questi casi non emergono elementi significativi. Se si trova davanti ad un sospetto caso di avvelenamento da arsenico, il veterinario sottopone il cane a un esame delle urine e in seguito ad una gastroscopia. Poiché i risultati non sono immediati, per precauzione viene avviato il trattamento per bloccare il decorso dell’eventuale intossicazione. Altri test raccomandati sono l’emocromo e il profilo biochimico, utili per rivelare eventuali insufficienze renali ed epatiche.
Curare l’avvelenamento da arsenico
I casi di avvelenamento da arsenico vengono curati cercando di rimuovere e ridurre il più possibile la quantità di veleno ingerita. Come prima cosa s’induce il cane a vomitare – se non l’hanno già fatto spontaneamente - con un pompaggio gastrico. Nei casi di ingestione massiccia di veleno si sottopone l’animale ad una terapia chelante, ovvero, gli vengono somministrati dei farmaci che si legano all’arsenico evitando che quest’ultimo vada in circolo.
Questi farmaci, come il Dimercaprolo, hanno, però pesanti effetti collaterali e vanno utilizzati solo nei casi più estremi. Per eliminare l’arsenico assorbito dal sangue si iniettano dei liquidi per endovena allo scopo di curare la disidratazione e accelerare l’espulsione della sostanza tossica con l’urina. In alcuni casi può essere necessario somministrate Vitamina B e antibiotici. L’eliminazione dell’arsenico dura due giorni, nel corso dei quali i cani avvelenati vengono ricoverati i clinica. Una volta tornati a casa, gli animali devono seguire una dieta leggera e prendere degli antibiotici e dei farmaci per la protezione dello stomaco.
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Questo articolo è a titolo informativo. Per qualunque approfondimento rivolgiti ad un medico veterinario e/o ad un addestratore certificato.
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