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SALUTE DEL CANE La Strongilosi polmonare canina, una malattia piuttosto diffusa



La strongilosi polmonare canina è una malattia piuttosto importante che colpisce solitamente i cuccioli e i cani che hanno meno di due anni d'età. Si tratta di una malattia causata da un parassita (Angiostrongylus vasorum) che si nutre di sangue, le cui larve riescono ad installarsi nella parte destra del cuore e nel sistema arterioso polmonare del cane. Questa malattia è particolarmente diffusa in Europa e in America. (leggi anche delle altre malattie al cuore del cane)

I sintomi della strongilosi polmonare nel cane
Il cane che sia colpito dalla strongilosi polmonare può manifestare una serie molto ampia di sintomi, che possono essere più o meno gravi. Si tratta di una sintomatologia che interessa sia l'apparato polmonare che il circolo sanguigno o un misto tra i due. Solitamente i sintomi più diffusi per questo tipo di malattia sono le sindromi respiratorie che si manifestano con tosse e dispnea. Le sindromi circolatorie più gravi, invece, possono portare ad un aumento della pressione sanguigna nelle arterie polmonari, con successive disfunzioni ventricolari e scompenso cardiaco. In generale il cane si mostra all'esterno come un animale particolarmente stanco ed abbattuto. In alcuni casi le larve del parassita della strongilosi si annidano anche in organi diversi dal cuore o i polmoni, ad esempio nell'occhio, nella vescica o nel pericardio.

La diagnosi per la strongilosi polmonare dei cani
Per la strongilosi polmonare canina la diagnosi è possibile eseguendo un esame mirato sulle feci del cane. L'impiego della tecnica di Baerman consente di rilevare la presenza o meno delle larve del parassita.

Curare la strongilosi polmonare canina
Nel caso in cui venga diagnosticata al nostro cane la strongilosi polmonare, la cura consiste nella sommistrazione di farmaci antielmintici appositamente predisposti per combattere questo tipo di malattia. I medicinali devono essere inoculati all'animale una volta alla settimana per almeno quattro settimane. In seguito si procede ad un'ulteriore analisi delle feci per verificarne l'efficacia, al fine di monitorare l'andamento della cura stessa.  


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